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Mosquito Anni 50 Monni Paolo

Museo del Ciclismo Gino Bartali

Tipologia:
Sala: Bicicletta

Descrizione

L'idea di progettare un motore ausiliario per bicicletta venne all'ingegnere milanese Carlo Albero Gilardi verso la metà degli anni trenta, quando era costretto a percorrere lunghe distanze in bici, appesantito dalla cassetta degli attrezzi, per operare interventi di manutenzione o riparazione sui macchinari industriali commerciati dal padre. Diplomatosi all'Istituto Tecnico Giacomo Feltrinelli, si era poi laureato in ingegneria, studiando da privatista, all'Istituto Tecnico Superiore di Friburgo. Nel settembre del 1945 il prototipo fu applicato a una bicicletta di tipo turistico e fu collaudato severamente dallo stesso progettista, su lunghe distanze; le stesse che aveva percorso dieci anni prima in bicicletta, carico di attrezzi. In due mesi percorse oltre 15.000 km, apportando tra un viaggio e l'altro una miriade di piccole modifiche e tarature diverse. Nei primi mesi del 1946 il motore ausiliario fu messo in vendita con la denominazione commerciale di "Mosquito", versione inglese del soprannome "zanzarino", affibbiatogli dagli operai della Garelli a causa della ridotta rumorosità di funzionamento. Il successo fu tale da rendere la situazione distributiva insostenibile. Già nei primi mesi di produzione la fabbrica di Sesto San Giovanni veniva assediata da rivenditori provenienti da mezza Italia che riti-ravano i motori appena usciti dal reparto montaggio. L'azienda riusciva a sfornare poco più di 100 pezzi al giorno, appena sufficienti per coprire il mercato lombardo, ma i "Mosquito" erano richiesti in tutto il Paese, senza contare i numerosi ordinativi che cominciavano ad arrivare dall'Europa e non solo. Divenne necessario costruire un nuovo stabilimento a Napoli e, altresì, affidare concessioni per la costruzione sotto licenza in vari Paesi esteri. Il "Mosquito" venne costruito in Spagna, Francia, Inghilterra, Argentina e persino oltre cortina in Ungheria, dove fu ribattezzato "Dongo" (dondolo) a causa del lieve ondeggiamento longitudinale del motore, consentito dall'innesto elastico della trasmissione finale. Il modello qui esposto è una bicicletta da donna , adattata da Monni Paolo di San Piero a Ponti (FI) . Motorizzato negli anni 50, con telaio rinforzato per il peso e le vibrazioni aggiuntive create dal motore a rullo della Garelli di Milano , qui nella prima versione senza frizione .

Photo and Text Credits:

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