Re Davide citaredo

Descrizione

Il dipinto su rame in un ovale di pochi centrimetri 21 per 16 di Re Davide citaredo mette in luce una completa variazione del rinnovo linguistico di Martini, che si rischiara. Tutto è legato all'espressione estatica del Re che con lo sguardo rivolto verso l'alto sembra voglia comunicare sia il tono del suo canto con le labbra socchiuse, sia la musica dell'arpa. Il dipinto, custodito in collezione privata cosentina, proveniente per successioni ereditarie da Napoli, è stato attribuito a Tommaso Martini da Francesca Pasculli per analisi stilistica basata su alcuni particolari morelliani quali l'orecchio dal lobo allungato e le mani ossute e aperte quasi a ragnatela, che trovano confronti in altri dipinti e incisioni del Martini.