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Certificato di Giusto

Museo del Ciclismo Gino Bartali

Tipologia: Riconoscimento
Sala: Trofei

Descrizione

Certificato di Giusto fra le Nazioni , riconoscimento dato a Bartali nel 2013 dallo Yad Vashem , The World Holocaust Remembrance Center, per il lavoro svolto durante la seconda guerra mondiale a favore degli ebrei . Bartali infatti ebbe la possibilità di passare la guerra a fare il postino in bicicletta per allenarsi . Venne contattato dal Cardinale Elia Dalla Costa e dal rabbino di Firenze Nathan Cassuto , che gestivano una rete clandestina chiamata delasem che dava rifugio , documenti falsi ed un passaggio a tutti gli ebrei in fuga dall'Italia . Gino portava i documenti falsi ai punti di raccolta , nascondendoli all'interno del telaio della sua bicicletta . Quando trovava un posto di blocco, per non essere scoperto, non faceva toccare la bicicletta a nessuno perché era settata alla perfezione per lui . In un primo momento si muoveva fra Firenze e Genova , facendo tappa al convento della Farneta , sino a quando le SS non scoprirono quanto accadeva nel convento e fucilarono 37 persone fra cui 10 certosini . Bartali scampato alla fucilazione , intraprende un nuovo percorso, quello da Firenze ad Assisi . Non esiste una stima esatta di quanti ebrei Bartali abbia contribuito a salvare, anche perchè lui non ha mai voluto rendere pubblico questo suo atto eroico fino a quando negli anni 90 il figlio Andrea fece trapelare la cosa . Bartali ha sempre detto " Se fai un favore a qualcuno e poi lo rinfacci , che favore hai fatto?". Da considerare che per la sua attività Bartali è stato anche interrogato dal Maggiore Carità presso Villa Triste a Firenze, a causa di una lettera di ringraziamento inviata dalla Chiesa a Bartali intercettata dal regime . Gino si giustificò dicendo che aveva inviato farina e zucchero per i bisognosi e non essendoci prove venne rilasciato.

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