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Di antichissima fondazione, secondo alcuni è legata al fatto che una parte di questa collina apparteneva ai cavalieri gerosolimitani, che verso la fine dell'XI secolo vi iniziarono a costruire una chiesa dedicata al Santo Sepolcro. All'esterno la chiesa è preceduta da un loggiato tardo-quattrocentesco con varie lastre tombali e sulla facciata si innalza il campanile. In epoca recente è stata applicata una cancellata a protezione del porticato. All'interno è conservata una tela seicentesca con l'Angelo Custode di Filippo Tarchiani, il Martirio di santa Cristina del pittore inglese dell'Ottocento George Augustus Wallis, in stile preraffaellita, e una tela seicentesca di san Vito e i suoi mentori, forse della bottega di Francesco Curradi, nativo della zona. Al di sotto delle tele di Tarchiani e Wallis sono stati riportati alla luce alcuni affreschi: quelli del 1391 sulle Storie di san Vito, forse di Jacopo da Firenze (attribuzione di Miklós Boskovits) e quello del 1577 che rappresenta le Stimmate di san Francesco d'Assisi, di ignoto. Sempre di ignoto autore (della fine del Cinquecento o inizi del Seicento) è la tela raffigurante Santa Caterina d'Alessandria fra i santi Rocco e Francesco, di scuola toscana. Del XIX secolo la tela Santa Caterina da Bologna.
Photo Credits: I, Cyberuly, CC BY 3.0, via Wikimedia Commons - Text Credits: Wikipedia
Tarchiani Filippo - 1576/ 1645
Wallis Traianus - notizie secondo quarto sec. XIX
Malavolti A
Pietro Agati
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